Il documentario, Beati! La gioia non è mai al singolare di Simone Martinetto, intreccia le storie di quattro persone il cui destino ha incrociato quello di Padre Marella o della sua Opera. Storie di cadute, di risalite, storie di dolore e di grandi gioie, storie di fragilità e smarrimento, storie di famiglie perse e ritrovate. Un omaggio a Padre Marella senza il quale quei destini avrebbero forse avuto un esito diverso.
Beati! La gioia non è mai al singolare sarà presentato in anteprima il prossimo 30 luglio alle 21:30 in contemporanea in piazza Maggiore e alla BarcArena, nella programmazione della Cineteca di Bologna di Sotto le stelle del Cinema. L’ingresso è gratuito e si accede solo su prenotazione, possibile a partire dal 23 luglio. Il documentario vede la partecipazione straordinaria del card. Matteo Maria Zuppi.
Nell’occasione dei cinquant’anni dalla morte di Padre Marella, nel 2019, la sua Opera ha avviato un percorso di alternanza scuola-lavoro con due classi, rispettivamente una del liceo Galvani e una del liceo Minghetti, dando vita a un progetto sociale e culturale sul racconto degli “altri”.
Il coinvolgimento dei due licei non è affatto causale, infatti erano questi i due istituti in cui il professor Olinto Marella, appena arrivato a Bologna nel 1924, esercitava la sua cattedra di Storia e Filosofia.
Da questa intuizione nasce quindi il desiderio di omaggiare il grande educatore Marella, proprio nei licei che sono stati per lui una seconda casa, e di consentire alle nuove generazioni di ripercorrere le tracce della sua eredità. Padre Marella ha dedicato la sua intera vita, una vita complessa e fuori dal comune, a una missione pedagogica dell’emancipazione e dell’attenzione per i bisogni dei più deboli.
La sua testimonianza di carità radicale, lo ha portato ad aprire prima la sua casa e poi a costruire dei modelli di accoglienza familiare e comunitaria per emancipare gli orfani e riscattarli dalla povertà e dall’analfabetismo. La sua dedizione per gli “altri” era totale, il suo silenzioso monito a prestare attenzione alle sofferenze degli altri era parte del suo agire quotidiano.
Siamo così partiti da questi suoi pilastri, scuola e carità, per far incontrare i percorsi di cinquanta studenti e 17 persone, tra cui molti ospiti delle comunità di accoglienza create da Padre Marella, oltre a uno dei suoi “figli”. Questo incontro ha dato vita a dei diari fotografici e una mostra ancora inedita, consegnandoci incontro, passione e bellezza a cui abbiamo voluto dar seguito con la realizzazione di un documentario.