STORIA
La comunità residenziale nasce come un progetto di vita e di rinascita, rivolto agli adulti che vivono situazioni di fragilità e marginalità. Nel rispetto della missione di don Olinto Marella, questo spazio è concepito per offrire ben più di un semplice luogo in cui “mangiare e dormire.” È un luogo di costruzione e trasformazione, dove ogni ospite può lavorare per superare difficoltà psicologiche e sociali, riscoprire le proprie risorse e reinserirsi nel tessuto sociale. Attraverso un percorso di crescita personale e responsabilità, la comunità mira a trasformare l’accoglienza in un’opportunità concreta per riscoprire talenti e trovare un proprio posto nella società.
Con tre sedi a San Lazzaro di Savena, ognuna delle quali rappresenta una tappa specifica del percorso, la comunità assicura un sostegno integrato e mirato, dall’accoglienza iniziale fino all’autonomia. Qui, gli ospiti vivono un percorso di apprendimento e potenziamento delle proprie capacità, supportati da un’équipe educativa e sociale che li guida in una crescita individuale e collettiva. Anche gli alloggi per l’autonomia, destinati ai richiedenti protezione internazionale, rappresentano uno spazio sicuro e inclusivo, dove si lavora per una vera integrazione.
LA COMUNITÀ OGGI
Oggi, la comunità offre accoglienza e percorsi personalizzati a giovani adulti e adulti provenienti da situazioni di marginalità. Ogni ospite entra in un percorso di risocializzazione che mette al centro il potenziamento delle competenze di base e relazionali, non solo per aiutarlo a integrarsi, ma per fornirgli strumenti concreti per costruire un futuro autonomo. Le giornate qui sono ricche di attività che stimolano la collaborazione, l’acquisizione di nuove abilità, la gestione della vita quotidiana e delle risorse economiche. Ogni piccolo passo è sostenuto, dai laboratori interni per rafforzare le competenze alla cura degli spazi condivisi, fino ai colloqui e incontri che supportano la persona verso un progressivo inserimento lavorativo.
Il percorso è graduale, con una transizione verso una maggiore autonomia in strutture come il gruppo appartamento “Carolina” o la casa di transizione “Casa del Padre.” Qui gli ospiti possono sperimentare la propria indipendenza in un ambiente sicuro, preparandosi a un futuro fuori dal contesto comunitario, dove potranno mantenere rapporti amicali, coltivare nuove reti di sostegno, e trovare stabilità. La comunità si impegna a sostenere ogni individuo anche una volta concluso il percorso, offrendo un punto di riferimento in caso di necessità.