La storia
1882
Giuseppe Olinto Marella nasce a Pellestrina (Venezia), da una famiglia benestante.
Dopo la morte del padre, Olinto, durante l’adolescenza, mostra profondo interesse per la vita ecclesiastica, incoraggiato dallo zio monsignor Giuseppe M. Marella.
Prosegue i propri studi a Roma, all’Apollinare, l’Istituto superiore di studi ecclesiastici, dove consegue la laurea in Teologia e Filosofia. Qui, ha come compagno di corso Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII.
1904
Olinto Marella diventa sacerdote e celebra la sua prima messa nella sua città natale. Diventa insegnante del seminario di Chioggia.
1909
Insieme al fratello Tullio, progetta il Ricreatorio popolare a Pellestrina e raccoglie intorno a sé i bambini della parrocchia. A causa dell’ospitalità data a Romolo Murri, precedentemente scomunicato e amico di don Olinto fin dagli anni del seminario, viene sospeso “a divinis”.
1916-1924
Don Olinto è costretto a lasciare la sua terra e inizia a peregrinare in varie città italiane dove riesce a ottenere diverse cattedre di insegnamento.
1924
Don Olinto approda a Bologna come insegnante di storia e filosofia nei prestigiosi Licei Galvani e Minghetti, dove rimarrà in cattedra per 24 anni.
1925
Dopo anni di sospensione, il Cardinale Nasalli Rocca toglie a don Olinto la sospensione “a divinis”, lo riabilita e lo accoglie nella Diocesi di Bologna, dove può esercitare il proprio sacerdozio.
1932
Diventa membro del Consiglio della San Vincenzo. Dopo la costruzione di numerose case Popolari nel bolognese, dirige l’assistenza religiosa degli agglomerati urbani.
Don Marella diventa ben presto per tutti Padre Marella grazie al suo spirito paterno e alla sua dedizione alla cura dei più fragili: si dedica al servizio e all’assistenza religiosa a poveri ed emarginati, accogliendo perfino nella propria casa orfani e rifugiati politici.
Padre Marella si fa mendicante per condividere e capire meglio la condizione dei poveri e dà un eloquente e umile testimonianza per offrire l’opportunità a un mondo frettoloso, spesso distratto e indifferente, di arrestare la propria corsa, riflettere e far fiorire un rinnovato senso di solidarietà.
Padre Marella sceglie una cattedra di umiltà senza precedenti, un piccolo angolo di strada nel cuore del centro storico, tra via Caprarie e via Drapperie, arroccato su un umile sgabello. Proprio qui, si consuma giorno e notte alla questua e lancia un silenzioso e penetrante messaggio a tutti i passanti: non si può restare indifferenti a chi soffre.
1940-1945
Durante il periodo bellico, Padre Marella si distingue per innumerevoli atti di coraggio e altruismo: accoglie nelle sue case rifugio un impressionante numero di orfani, poveri ed emarginati.
1948
Padre Marella riesce a ottenere dalla nettezza urbana un vecchio magazzino, che viene trasformato nella prima rudimentale “Città dei ragazzi”, in via Piana, a Bologna.
Lo stesso anno, lascia gli insegnamenti per dedicarsi a tempo pieno ai “suoi ragazzi”.
Negli anni successivi Padre Marella riceve diversi riconoscimenti come i due “Premi della Bontà” da parte della Regione e della Provincia e il premio “Notte di Natale” di Angelo Motta.
La sua fama di santità cresce a dismisura davanti agli occhi del popolo, mentre per alcuni confratelli è un personaggio da tenere sotto controllo perché poco canonico e troppo innovatore.
1960
Papa Giovanni XXIII scrive una lettera al Cardinale Lercaro a favore “dell’Opera assistenziale del mio carissimo amico e Padre Marella”, inviando l’offerta di un milione.
1968
Don Olinto detta il suo Testamento Spirituale e nomina suo successore Padre Alessandro Mercuriali.
1969
Dopo aver ricevuto pienamente i conforti religiosi, circondato dai suoi ragazzi, a cui lascia un’eredità inestinguibile di amore e carità, i cui lasciti continuano a fiorire ancora oggi attraverso il lavoro di carità dell’Opera.
PROCESSO DI BEATIFICAZIONE
Padre Marella è stato beatificato a Bologna, in piazza Maggiore, domenica 4 ottobre 2020, sotto il pontificato di Papa Francesco. La sua memoria liturgica cade il 6 settembre, anniversario della sua morte.
È stato il cardinale Matteo Maria Zuppi a ricevere l’anima di Don Olinto nell’elenco dei beati, ricordando la vita di Don Marella, “una vita spesa a favore degli ultimi”. Lo stesso Papa Francesco ha ricordato la vita del Beato, augurandosi che “la sua testimonianza possa essere modello per tanti sacerdoti chiamati ad essere umili e coraggiosi servitori del popolo di Dio”.
“Padre Marella viene considerato ora un taumaturgo, un eletto di Dio e una creatura celeste che intercede per i devoti dal Paradiso. Il testamento di Padre Marella conferma il suo impegno a ricordare e gratificare i benefattori.
Padre Elia Facchini
Grazie al riconoscimento del miracolo da parte della Congregazione dei Santi siamo in grado di invitare coloro che conoscono Padre Marella a rivolgere a Lui le loro richieste con la sicurezza di averlo patrono ed intercessore in cielo.”
Scopri di più
Il processo di beatificazione del Servo di Dio Don Olinto Angelo Giuseppe Marella è stato avviato il 8 settembre 1996 nella Chiesa della SS. Annunziata a Bologna su iniziativa del Cardinale Giacomo Biffi e dei vescovi dell’Emilia Romagna. Questo processo, condotto dalla Congregazione dei Santi presso la Santa Sede di Roma, ha lo scopo di valutare se il candidato abbia manifestato un’eroica osservanza delle leggi divine e dei precetti della Chiesa durante la sua vita.
Le principali indicazioni considerate per riconoscere l’avvenimento procedurale includono la fama di santità manifestata presso il popolo, l’avvicinamento di fedeli che invocano il candidato, la ricezione di grazie per la sua intercessione e la raccolta di testimonianze riguardanti fatti straordinari operati dal candidato. Su Padre Marella sono state raccolte testimonianze tramite il periodico “Il Cappello di Padre Marella”, fondato nel 1993.
Sono state condotte indagini sulla genealogia e la storia di vita di Padre Marella tramite studi e ricerche in archivi ufficiali e privati, fotografie e documenti che hanno confermato la veridicità delle informazioni.
Il processo diocesano è stato concluso il 17 dicembre 2005 e il dossier contenente 6000 pagine è stato inviato a Roma. È stato nominato un postulatore dalla Congregazione dei Santi per seguire l’iter della beatificazione.
Nel 2008 è stata composta la Positio sulla vita, le virtù e la fama di santità di Padre Marella. Nello stesso anno è stato aperto il Tribunale di Bologna per l’approvazione del miracolo riguardante la guarigione di Piero Nobilini, ex allievo di Padre Marella.
Il miracolo è stato approvato e la descrizione del caso è stata inviata alla Congregazione dei Santi. Il testo riporta una dichiarazione inviata dalla Congregazione dei Santi nel 2009, confermando la validità della sentenza della Congregazione diocesana di Bologna riguardo al miracolo.
Padre Marella viene considerato ora un taumaturgo, un eletto di Dio e una creatura celeste che intercede per i devoti dal Paradiso. Il testamento di Padre Marella conferma il suo impegno a ricordare e gratificare i benefattori.
Infine, il testo riflette sul significato dei miracoli e sulla presenza dei santi come persone che partecipano più perfettamente all’immagine di Cristo. Grazie al riconoscimento del miracolo, i devoti possono rivolgere le loro richieste a Padre Marella con fiducia.