Museo Olinto Marella

Il progetto del museo nasce come omaggio alla straordinarietà di Padre Marella, alla tenacia con cui investiva sui talenti dei suoi ragazzi, al suo amore per la cultura, alla missione educativa che può emancipare dall’ignoranza, ai laboratori artigiani che in quegli anni formavano i nuovi percorsi professionali per i ragazzi abbandonati, al pensiero del legame di Padre Marella con il Maestro del design Dino Gavina e al privilegio di poter dare vita a questo luogo speciale.

L’edificio della Cattedrale dei Poveri, dove  Padre Marella aveva chiamato a raccolta i poveri abitanti e per loro celebrava ogni mattina la Messa, dopo essere rimasto abbandonato e pericolante per decenni, riprende vita in un’operazione di rigenerazione grazie ai lavori di ricostruzione a cura dell’Opera di Padre Marella.

In questa idea culturale ambiziosa, della cui progettazione e curatela si è occupata Claudia D’Eramo, per l’allestimento museale multimediale si è coinvolto lo studio auroraMeccanica, che ha reso unico e vivo il racconto. La chiamata a raccolta della curatrice ha coinvolto giovani artisti (Matteo Lucca), fotografi (Simone Martinetto) e documentaristi (Luca Capponi) che hanno compreso e sposato l’unicità di quest’uomo ed hanno mostrato nel loro lavoro profonda sensibilità e attenzione per gli ultimi, sempre raccontati con grazia, empatia e passione.

Il Museo ospita quattro ambienti e una serie di installazioni multimediali, tra cui l’opera d’arte collettiva realizzata da Matteo Lucca e dai mille partecipanti alla cerimonia di Beatificazione in piazza Maggiore lo scorso 4 ottobre 2020. Grazie a un generoso contributo della Fondazione Carisbo è stato possibile realizzare le opere e gli allestimenti museali che sono in funzione dei visitatori, i veri protagonisti – con Olinto Marella e i suoi figli – di questo spazio.

 

 

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