Padre Gabriele Digani

La storia

1941

Gabriele Digani nasce il 27 marzo a Boccassuolo di Palagano, sull’Appennino modenese, in una famiglia molto povera. Gabriele cresce con pochi mezzi, traendo i primi insegnamenti dalla propria famiglia, principalmente dalla madre Teodora, donna poco acculturata, ma munita di un profondo sapere per le cose pratiche della vita.

1956-1960

Dopo essersi trasferito al Seminario di Bologna, Gabriele passa quattro anni alla chiesa dell’Osservanza.

1960

Gabriele si trasferisce a Villa Verrucchio a Rimini per iniziare il noviziato con Padre maestro Bernardo Canterzani. Padre Canterzani sarebbe diventato il secondo direttore dell’Opera dal 1975 al 1980.
Durante il noviziato, Gabriele inizia a conoscere meglio San Francesco e Cristo, grazie al Vangelo e all’aiuto dei suoi maestri. Così decide di farsi sacerdote, con una particolare attenzione ai poveri e agli ultimi.

1968

Gabriele incontra don Marella un anno prima della sua morte.

Gabriele si presenta a Padre Marella dicendo: “Sono uno studente dell’Antoniano, posso venire a fare catechismo ai suoi ragazzi?”

Padre Marella lo accoglie con queste parole: “Sii il benvenuto, però a una condizione: che tu sia perseverante, perché i miei ragazzi si affezionano e nella vita hanno già avuto abbastanza delusioni.”

1970

Padre Digani entra nell’Opera Padre Marella, poco dopo la morte del suo fondatore, sotto la direzione di Padre Alessandro Mercuriali, di cui Padre Digani diventa assistente.
Mercuriali chiede a Padre Digani di trasferirsi nella struttura di Via del Lavoro gestita dall’Opera. Padre Digani esprime fin da subito il desiderio di fare la questua per raccogliere fondi per aiutare i poveri assistiti dall’Opera, ma per qualche anno deve occuparsi di altri incarichi fuori dall’Opera.

1988

Padre Digani diventa direttore dell’Opera Padre Marella dopo il susseguirsi di altri responsabili e padri spirituali dell’organizzazione, che generano momenti di conflitto interno. Nello stesso anno, i suoi confratelli dell’Ordine dei Frati Minori lasciano l’opera chiudendo così in quell’anno l’esperienza della fraternità di matrice francescana.

Padre Digani coglie fin da subito le emergenze del momento, senza mai abbandonare il profondo contatto che stringe con la gente che incontra in quell’angolo di Bologna dove il suo mentore Padre Marella lo aveva preceduto.
Grazie all’impegno di Padre Digani, l’Opera dà ospitalità alle crescenti nuove povertà, fatte di dipendenze, disoccupazione e divorzi conflittuali. Dopo pochi anni dall’inizio del suo incarico, Padre Digani vede crescere le conseguenze travolgenti del fenomeno migratorio: così, decide di creare in via del Lavoro il Pronto Soccorso sociale e amplia gli spazi in molte strutture dell’Opera.

2013

Padre Digani, che aveva sempre goduto di una salute di ferro, viene colpito da un tumore all’intestino con metastasi al fegato e ai polmoni. Dopo diversi cicli di chemioterapia e due interventi, Padre Digani torna in salute, anche se con gravi conseguenze sul suo udito.

2021

Padre Digani, alla soglia del suo ottantesimo compleanno, si spegne per complicazioni respiratorie legate al Covid-19. Come da sua volontà, trova riposo nei luoghi della montagna dell’Appennino modenese in cui era nato.